giovedì 5 dicembre 2013

Corso di Pasticceria di Base a Porto San Giorgio

Buongiorno a tutti, a seguito del buon esito del 1° corso di Pasticceria di Base, tenutosi presso il comune di Acquaviva Picena, siamo lieti di comunicarVI l'apertura delle iscrizioni al prossimo corso base, presso la città di Porto San Giorgio. 
Il programma didattico, prettamente pratico, ricalca il primo corso svolto, ossia un percorso di sei appuntamenti da tre ore ciascuno rivolto a chi si affaccia per la prima volta sul settore dolciario e intenda arricchire le proprie conoscenze. 

Il corso sarà condotto da Pasticciere Professionista con ricco bagaglio professionale e per l'occasione l'ente fornirà le attrezzature ed i materiali per il proficuo conseguimento delle abilità; la partecipazione garantirà ottime l'acquisizione di abilità pratiche ed operative sulla preparazione dei principali prodotti di pasticceria che contraddistinguono le nostre tavole. 

Il corso si rivolge a tutti coloro che si avvicinano alla pasticceria per la prima volta, per passione, diletto, amore per la cucina e, al contempo, desiderano conseguire una maggiore dimestichezza nelle abilità dolciarie, non escludendo un domani di potersi cimentare come futuro pasticcere. Il calendario prevederà un appuntamento settimanale e l’utenza potrà scegliere tra il corso pomeridiano con orario dalle 17.00 alle 20.00 oppure quello serale che si svolgerà dalle 20.00 alle 23.00.  Sarà articolato in 6 lezioni da 3 ore ciascuna, per un totale di 18 ore. 

Al fine di favorire l'approfondimento dei contenuti didattici, durata e caratteristiche del percorso formativo ai fini dell'iscrizione, Almaform Marche comunica di aver previsto un seminario informativo gratuito che si terrà presso i locali della Parrocchia Gesù Redentore - Via D. Silenzi, n. 4 - Porto San Giorgio, Giovedì 23 Gennaio alle ore 21.00.

Il corso è a numero chiuso e pertanto, una volta raggiunto il numero massimo di adesioni, si chiuderanno le iscrizioni. 

Vi aspettiamo! ;-)
La Redazione 

martedì 26 novembre 2013

Corso sulla Crea.Ti.Vità


Ed ecco la nostra terza proposta formativa: un corso sul riciclo creativo di oggetti originali e sorprendenti. Un'idea progettuale che nasce da una filosofia attuale, un credo, una cultura che va pian piano coinvolgendo un pubblico sempre più esteso, che pensa in modo più responsabile su come recuperare vecchi oggetti e non inquinare l'ambiente. 


Il corso in oggetto però vuole andare più in là di un "semplice" e banale recupero di vecchi oggetti destinati al cassonetto dei rifiuti. L'idea è quella di recuperarli con arte e concedere un fascino e una bellezza che prima non possedevano; uno spazio dedicato a chi abitualmente ama coniugare la passione per la creatività a questo imprescindibile dovere sociale.


Riuso e manualità creativa andranno di pari passo con la trasformazione di vecchi oggetti in qualcosa di nuovamente utile, al fine di realizzare prodotti funzionali nel pieno rispetto per l’ambiente, senza dimenticare l'aspetto artistico e la capacità di abbellire un angolo della nostra casa. 

Le lezioni verranno presiedute da docente con esperienza pluriennale nel campo manifatturiero. Accorrete numerosi, può essere l'occasione per mettere a frutto le vostre abilità in occasione delle festività natalizie!

Il corso si terrà presso la nostra sede sita sulla Strada Provinciale Valtesino, n. 44 - orario serale dalle 20,00 alle 22,00. Per ulteriori info - tel 0735/90246. 










...e allora non esitate a contattarci, il corso è a numero chiuso! 

A la prochaine

giovedì 21 novembre 2013

Crea-Ti-Vità


Uno dei concetti di cui spesso si sente parlare nel quotidiano ed anche sulla rete è rappresentato dalla nozione di Crea-ti-vità. La creatività, così difficile da definire e così mutevole, nell’era in cui a dominare sono i nuovi mezzi di comunicazione digitali, primi tra tutti i social network. 
Una parola che racchiude una miriade di interpretazioni legate tra loro dalla ricerca della scintilla creativa al suo interno; affascina perché può riguardare tutti, tutte le attività e anche le non attività, ovvero il tempo libero. Molti lo ritengono come uno strumento di adozione verso stati di difficoltà personali, economiche o di inerzia, come “molla reattiva” verso la vita vista con altri occhi. 
Tutti vorrebbero potersi definire creativi.





Adoro gli esperimenti folli. Li faccio in continuazione. (Charles Darwin)

La creatività è uno stile di pensiero che si esprime in processi mentali caratteristici, procedendo essenzialmente per associazioni tra idee, concetti, fatti, e dà origine a idee e concetti nuovi, invenzioni e scoperte: insomma, a risultati tanto originali quanto efficaci.
Il concetto che sta alla base della campagna promozionale dell'azienda Diesel,  spiegato molto bene nell‘intervista a Renzo Rosso (fondatore di Diesel) sul Corriere della sera, con "Be Stupid"; utilizzo della parola stupido identifica una persona “…che osa, che ha coraggio, che usa il cuore prima del cervello, che crede nel nuovo anche se è pericoloso…”.


Non è un caso che in un periodo di forti stravolgimenti anche il pensiero di una tra le principali aziende del settore manifatturiero avverta l’esigenza di risultare creativa nel lancio della nuova campagna promozionale “Be Stupid” e le sue 5 regole base. Può sembrare un controsenso in base all’argomento trattato; in realtà la cosa assume connotati ben diversi notando l’accuratezza degli spot e “le fantomatiche regole” sul perché è essenziali risultare “stupidi”. In realtà il messaggio che vuol passare è risultare “easy” e sapersi divertire come solo un paio di jeans sa generare come stato d’animo.
I risultati della campagna  sono stati sbalorditivi. Solo gli accessi al sito sono raddoppiati nel giro di pochissimo tempo, da 30.000 a 60.000 visite giornaliere, confermando l’efficacia dell’azione promozionale dell’azienda.
Quando si parla di pubblicità, di design o di grafica è inevitabile imbattersi nel concetto di “creatività”: essere creativi diventa fondamentale per contrastare la concorrenza. Il Viral Marketing nasce proprio da queste considerazioni.

La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente. (Albert Einstein)



Crea.ti.vità quindi come chiave per il successo. Si avverte la sensazione che la creatività sia uno stile di pensiero, che deriva da un altrettanto specifico atteggiamento mentale e comportamentale.

E’ la storia di Nick D’Aloisio, un ragazzo di 17 anni, oggi miliardario per aver inventato “Summly” una App per iPhone in grado di sintetizzare e proporre notizie agli utenti, entrata nelle grazie di Yahoo e voluta dalla società per ben trenta milioni di dollari. Certo, dietro l’idea c’è una squadra di tecnici e finanziatori (ndr Yoko Ono e Stephen Fry), ma l’idea è solo sua !

C’è da chiedersi quanto sia creativa l’idea di Nick in rapporto a quella di Yahoo di puntare su di lui, piccolo genio ma anche personaggio dotato di appeal verso un’utenza mediatica giovanile, perfetto per fare da testimonial al rinnovamento “mobile-first” che l’azienda ha in mente di operare.

Lasciamo il campo delle applicazioni multimediali ma rimaniamo sull'argomento "rete". Nascono numerosissimi blog di discussione incentrati sulla creatività, legata al recupero di vecchi oggetti che possano assumere una nuova veste ed un fascino finora nascosto ai nostri occhi. Viviamo in un’era incentrata anche sul problema dei rifiuti, di una società incentrata sul consumo e distruzione ma non sul recupero ed ecco che la Creatività spinge le persone a ragionare come possa risultare utile se non intrigante, recuperare quell’oggetto destinato ad accumularsi su una montagna di rifiuti.

Nella sua grandezza, il genio disdegna le strade battute e cerca regioni ancora inesplorate. (Abraham Lincoln)  

La creatività è stata vista nel tempo, come un potenziale divino consegnato a pochi eletti. Oggi possiamo affermare con tranquillità che tale capacità non è affatto innata. Chiunque la può imparare, con più o meno impegno.






Esistono persone che sono più portate verso “opere” di ingegno, ma come la matematica può essere compresa ed applicata con un po’ di studio e d’impegno, così l’approccio creativo si può imparare ed utilizzare, occorrerà solo un po’ più di pratica e di esercizio.


Alla prochaine & non dimenticarti oggi di essere più creativo di ieri


La Redazione

martedì 15 ottobre 2013

Le Ricette di nonna Rosina:


Torta di Noci e Caffè: 



Dopo un periodo di latitanza, nonna Rosina torna a prelibarci con una delle sue ricette. Per l’occasione le abbiamo chiesto di fornircene una in linea con il nostro prossimo corso di Pasticceria di Base e, dopo averci pensato a lungo, ha deciso di fornirci la seguente, poco conosciuta ma buonissima e consigliata agli amanti del caffè.

La nonna, ci tiene a farvi sapere, si riserva in momenti più propizi per l’avvicinarsi del periodo natalizio, altre ricette più consone e tradizionali con il nostro territorio per i prossimi mesi, ma passiamo a descrivere la ricetta in modo che possiate agevolmente farla a casa vostra, deliziando il palato degli amici o dei parenti.

Ingredienti (calcolati su Per 12 persone):

  • 125 gr di burro
  • 60 gr di zucchero di canna
  • 4 cucchiai di miele
  • 2 uova leggermente battute
  • 2 cucchiai di caffè nero molto forte e freddo (a vostro giudizio, potete aumentare la quantità se gradite sentire sul palato un sapore più deciso di caffè)
  • 250 gr di farina scura
  • 3 cucchiai di lievito in polvere
  • 100 gr di noci sgusciate
Preparazione: Scaldate il forno a 170°. Ungete una teglia rotonda con bordi alti. Foderatela con la carta da forno. In una ciotola, lavorate il burro, lo zucchero, il miele fino a formare una crema. Aggiungete le uova, uno alla volta, poi il caffè, sempre mescolando. Amalgamate alla crema la farina e il lievito setacciati. Unite 90 gr di noci precedentemente tritate. Versate il composto nella teglia e disponete a corona, sopra, il rimanente gherigli di noce. Infornate per 50/55 minuti, fino a quando la torta dorata ed elastica al tocco. Raffreddate togliendo la carta, servite fredda, magari aggiungendo un buon passito di vino. 

Al prossimo appuntamento!!
Nonna Rosina

mercoledì 2 ottobre 2013

Corso per Pasticcere

Un saluto a tutti i nostri fedeli lettori, Ci siamo presi una piccola pausa per poter elaborare la nostra seconda proposta formativa. 
Un percorso di sei appuntamenti da tre ore ciascuno rivolto a chi si affaccia per la prima volta sul settore dolciario e intenda arricchire le proprie conoscenze. 

Il corso sarà condotto da docente con esperienza pluriennale ed attualmente impegnato nell'esercizio della professione che svolge con estrema professionalità. 

L'ente fornirà le attrezzature ed i materiali per il proficuo conseguimento delle abilità in veste di neo futuri pasticcieri. 

E' un corso che garantisce ottime abilità pratiche ed operative sulla preparazione dei principali prodotti di pasticceria che contraddistinguono le  nostre tavole. 

Il corso si rivolge a tutti coloro che si avvicinano alla pasticceria per la prima volta, per passione, diletto, amore per la cucina e, al contempo, desiderano conseguire una maggiore dimestichezza nelle abilità dolciarie, non escludendo un domani di potersi cimentare come futuro pasticcere.

Il corso si terrà ogni giovedì e l’utenza potrà scegliere tra il corso pomeridiano con orario dalle 17.00 alle 20.00 oppure quello serale che si svolgerà dalle 20.00 alle 23.00.  Sarà articolato in 6 lezioni da 3 ore ciascuna, per un totale di 18 ore. 

Visto il numero chiuso dei partecipanti, si suggerisce a chi fosse interessato a partecipare, di far pervenire la propria adesione in tempi brevi, prenotando la sua partecipazione al nostro indirizzo e-mail o al recapito telefonico riportato nella locandina.

Presto
La Redazione 

sabato 21 settembre 2013

Il fenomeno del Greenwashing:

L’ultima volta abbiamo menzionato l’effetto greenwashing che sta contraddistinguendo la realtà odierna e l’incontro sempre più diffidente tra collettività ed impresa, tra consumatore ed azienda.

Il fenomeno del greenwashing nasce da un’esigenza avvertita dal mondo imprenditoriale, di “sfondare quel muro di dififdenza del consumatore, dando un’immagine positiva della propria iniziativa economica, appropriandosi di caratteristiche tipicamente ambientaliste, volte alla creazione di un’immagine positiva nei confronti della collettività.

In realtà tutto nasce da un’esigenza avvertita dalla popolazione globale, quella di tornare a dare valore alla qualità della vita, propendendo verso uno stile di vita più consono, meno propenso al consumismo, allo sfruttamento delle risorse e all’inquinamento.

Lo dimostra un recente sondaggio commissionato dalla Commissione europea nei confronti dei suoi 28 Stati Membro, (dove ha coinvolto 25.568 cittadini di diverse fasce sociali e demografiche), in base al quale il 77% degli intervistati sarebbe disposto “A pagare di più per prodotti rispettosi dell’ambiente, se avessero la certezza che lo sono davvero”.
Questo è soltanto uno degli elementi che emerge dalla ricerca ma che pone in evidenza un atteggiamento crescente da parte della collettività: la ricerca di garanzie e qualità nei consumi quotidiani. Difatti solo il  55% ritiene di essere informato sull’impatto ambientale dei prodotti che acquistano e usano. 

Esiste pertanto, un’enorme diffidenza generale. Le aziende alla perenne ricerca di strategie in grado di consolidare il rapporto di fidelizzazione con l’utenza elabora di conseguenza comunicazioni e promozioni in grado di rassicurare l’atteggiamento diffidente della propria clientela, ma c’è da chiedersi quanto di quello che vediamo corrisponda in realtà al vero e non sia soltanto una abilissima messinscena.

La stragrande maggioranza delle aziende, caratterizza la propria attività per obiettivi dove viene data prioritaria importanza al raggiungimento di quote di mercato o se preferite di profitto, lasciando a margine aspetti secondari quali talvolta la qualità e le conseguenze dell’impatto produttivo.

Il termine è una sincrasi delle parole green e washing e lasciamo a voi lettori ogni riflessione sulle sensazioni prodotte dal termine. Il rischio è che in alcuni casi il fenomeno si traduca in una ecosostenibilità soltanto di facciata.

Il rischio è che il consumatore rimanga attratto dalla comunicazione di un’azienda che produce cosmetici, attenta all’utilizzo di componenti naturali nei propri prodotti, senza sapere che comunque continua a testarli sugli animali, oppure far pendere la propria scelta su di un’impresa dedita all’erogazione di servizi energetici, affascinati dalla campagna pubblicitaria che pone in evidenza l’utilizzo di innovative tecnologie non inquinanti o di energia rinnovabile, quando queste costituiscono solo una minima parte delle attività svolte dall'azienda, mentre le altre contribuiscono in maniera significativa all'inquinamento e alla produzione di CO2.

Di esempi specifici se ne potrebbero fare tanti, ma evitiamo per non citare apertamente le multinazionali che contraddistinguono la nostra spesa quotidiana. Ci limitiamo a riflettere su aspetti legati alla nocività dell’utilizzo di aspartame sulle bevande gassate senza zucchero e sul fatto che oggi molte imprese ci fanno sapere che sono tornate ad utilizzare zuccheri naturali, riportandolo sull’etichetta, sul fatto che dedicano parte dei propri proventi a favore di zone depresse del terzo mondo, o la realizzazione di condotti d’acqua in Nazioni dove la popolazione muore di sete, e via dicendo.

A tal fine molti Paesi hanno previsto l’emanazione di una serie di norme per contenere il fenomeno ed evitare che esso rappresenti l’ennesima strategia per ingannare il consumatore e mantenere saldo quel vincolo di fidelizzazione, lungamente cercato e finalmente attivato con la collettività. In realtà è un compito che dovrebbe essere assolto con maggiore propensione da parte di associazioni di categoria. In tal senso l’Europa si sta muovendo, prevedendo una serie di norme che tutelino l’utenza. Alcuni di queste Nazioni però stanno prevedendo norme specifiche di tutela, come ad esempio in Francia, dove l'agenzia di protezione dei consumatori ha stabilito che le automobili nelle pubblicità devono apparire in normali strade aperte al traffico dove sono usate abitualmente e non in luoghi “green”. In Norvegia il governo ha vietato all’industria automobilistica forme di pubblicità comparativa sui temi ambientali. Il Regno Unito ha chiesto al Consorzio dell'Olio di Palma Malese di ritirare l’annuncio apparso sulla BBC e giudicato ingannevole che definiva il prodotto "un regalo dalla natura, un regalo per la vita, che aiuta il pianeta a respirare e genera sostenibilità".

In America, ad esempio, la Commissione Federale del Commercio (FTC) ha fornito diverse linee guida contro i posizionamenti ambientali falsi e ingannevoli nella pubblicità. L’Australia ha varato una serie di norme che prevedono sanzioni fino a 1,1 milioni di dollari per punire le aziende che comunicano comportamenti ambientali non corrispondenti a verità.  

Il nostro Paese, ancora oggi, è meta di facile conquista e ancora non è stata varata alcuna norma specifica che riesca a tutelare la popolazione, se non casi talmente evidenti di pubblicità ingannevole dal rientrare nella comune definizione di “truffa”.

Attenzione però ad un elemento di non poco conto. Utilizzare strategie green, per accattivarsi l’empatia e la fiducia dei consumatori è un’arma a doppio taglio, o se si preferisce, un boomerang dagli effetti devastanti. Oggi il consumatore è più esigente, pretenzioso, scrupoloso e prima di fare un acquisto, di qualsiasi cosa si tratti, prima si informa. Il mezzo più utilizzato è rappresentato da internet ed i numerosi siti che contraddistinguono l’attendibilità di certe informazioni, come ad esempio Greenpeace, il che significa che qualsiasi azienda può essere facilmente smascherata e questo fattore può nuocere gravemente alla propria credibilità e a quella dei suoi prodotti. 

E’ vero che i consumatori sono sempre più sensibili alle promesse che toccano l'ambiente, ma lo è anche il fatto che sono più severi e questo può danneggiare irrimediabilmente la propria immagine e, di conseguenza, gli obiettivi di profitto che gli sono molto a cuore.


A la prochaine



sabato 7 settembre 2013

Le ricette di Nonna Rosina: Le uova in Fricassèa


Rieccoci con l’appuntamento culinario di Nonna Rosina e per rispetto della tradizione, riportiamo un’altra ricetta tipicamente marchigiana: “le uova in fricassèa”.  
Piatto un tempo considerato “povero” ma sfizioso, che si può utilizzare come antipasto o portata principale, a seconda delle quantità.
Ingredienti per quattro persone:

  • 1 Kg di corata mista di agnello
  • 1 limone
  • 7 uova
  • 150 gr di parmigiano reggiano
  • Sedano
  • Carota
  • Cipolla
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio evo
  • Burro


Procedimento:

Prima di tutto occorre tagliare la corata a pezzi e lessarla ina acqua salata per circa 45 minuti. Dopodiché scolarla, farla raffreddare e tagliarla ulteriormente a pezzettini piccoli.

Mettere in una padella ampia 30 gr. di burro, ½ bicchiere di olio d’oliva, carota, cipolla e sedano, tagliati a pezzi grossi (perché poi andranno tolti), la corata, sale e pepe q.b., ricoprire il tutto con acqua e vino bianco, aggiungere un pezzo di buccia di limone e lasciar cuocere a fuoco lento con il coperchio finché non sia evaporato tutto il liquido.

Sbattere le uova in una ciotola, aggiungere il parmigiano e la buccia del limone grattugiata. Togliere dalla padella i pezzi di carota, sedano e cipolla e la buccia di limone.

Versare nella padella le uova sbattute e far cuocere il tutto, mescolando spesso, finché le uova non si saranno ben rapprese.

Se il piatto risultasse troppo asciutto, aggiungere un po’ di brodo caldo.
In alternativa alla corata di agnello, possono essere utilizzati gli  stomaci di pollo.











Buon appetito e alla prossima
Nonna Rosina

venerdì 6 settembre 2013

Think Green !

 
In periodi di crisi, di fronte ad ostacoli e problemi quotidiani, la necessità ci suggerisce di attingere dalle nostre personali esperienze e dai consigli di persone affidabili, come parenti, amici e chiunque abbiamo avuto la fortuna di conoscere nella nostra vita.
Le evoluzioni sociali sono spesso dettate da grandi stravolgimenti a cui l’uomo, per spirito di sopravvivenza, ha sempre saputo trovare una soluzione. Per l’attuale crisi economica varrà la stessa regola, senza dimenticarci delle “vecchie” regole che ci hanno consentito di arrivare fino all’attuale secolo. Ogni evoluzione ha attinto dal proprio bagaglio di esperienza.
E’ probabile che l’attuale crisi economica ci ha dato un valido suggerimento. Una società protesa verso il consumo è logorante, inquina, risulta essere non sana. L’esasperazione dei tempi dedicati al lavoro, lo stile di vita, i ritmi hanno messo in evidenza perdita di valori e del prezioso tempo a nostra disposizione, tanto da goderci la nostra vita. Ecco che, in un momento tanto delicato quanto critico come quello attuale, c’è un ritorno ad uno stile di vita più consono alle nostre esigenze. Pensa sano, pensa “verde”.

Un ritorno alla qualità della vita, ai propri tempi, uno stile meno consumistico riportando le proprie abitudini, passo dopo passo, alle vecchie tradizioni: alimentazione, casa, moda, per uno stile di vita a impatto zero.

Lo stile “green” che contraddistinguerà prossimamente i nostri tempi, sarà contagioso ma, sotto molti punti di vista, sano ed economico.

Differente è il concetto di “greenwashing” consistente nella strategia delle grandi aziende, di “lavare” a colpi di promozione, l’immagine della propria azienda. Le multinazionali hanno compreso l’attenzione riservata dai consumatori verso il proprio stile di vita ed oggi tentano di recuperar terreno, curando nel dettaglio l’immagine, mascherando pecche legate alla propria produzione e tentando di avvicinarsi a un movimento contagioso ed in netta crescita. 
Think Green, a favore della pulizia delle nostre città, della nostra alimentazione quotidiana, dell’aria che respiriamo, del recupero dei rifiuti, con il fine di lasciare un mondo migliore per i nostri figli.


Il concetto fondamentale di questo movimento però è rappresentato dalla consapevole necessità di riappropriarsi della qualità della nostra vita.



Think Green

La Redazione

giovedì 5 settembre 2013

I risultati del nostro piccolo sondaggio: L'Orto in Balcone


Avevamo idea di realizzare un corso sulla "orticoltura domestica" ed i risultati del sondaggio tra i nostri iniziali lettori ci hanno dato ragione. Stiamo difatti programmando un corso sulla coltivazione dell'orto entro le mura domestiche; che sia l'angolo del vostro balcone, o il piccolo giardino, l'importante è che ci siano gli ingredienti principali: acqua, terra, semi e tanta passione. 

A quest'ultimo fattore possiamo lavorare noi; nel frattempo siamo felici del risultato e non possiamo che suggerirvi di rimanere in contatto. La prossima settimana pubblicheremo la prima locandina sul corso di "Orticoltura Domestica" con tutte le informazioni relative al suo svolgimento.  Sono ben accetti suggerimenti e proposte, ma soprattutto la vostra adesione. 









A la prochaine
La Redazione

sabato 24 agosto 2013

Le ricette di Nonna Rosina: "Il Brodetto alla Sambenedettese"

Per il consueto appuntamento culinario con Nonna Rosina, non poteva mancare tra le ricette il famoso Brodetto alla Sambenedettese, piatto tanto apprezzato del nostro territorio piceno.
La ricetta nasce da tradizione antica dei marinai della città di San Benedetto, grazie all’utilizzo del pescato considerato meno pregiato (sia per la qualità poco richiesta che per la piccola taglia), nella sua preparazione. Conferma del fatto che un piatto per essere buono non necessita sia troppo elaborato o sofisticato.
Oltre che sulla varietà dei pesci che lo compongono, il Brodetto gioca su una sapiente dosatura dei condimenti, che gli conferiscono sapore e delicatezza. L’ingrediente fondamentale che lo contraddistingue è l’utilizzo dell’aceto. Ultima avvertenza: il Brodetto va considerata unitamente come minestra e pietanza. I pesci, oltre a fornire la carne, devono dar gusto e sapore al Brodetto, ma passiamo alla descrizione del piatto:

ingredienti per quattro persone:
  • 1 cipolla bianca
  • 1 peperone rosso
  • 1 peperone verde
  • 1 peperone giallo
  • 300 gr di pomodori verdi (quelli acerbi)
  • ½ bicchiere di olio extra vergine di oliva
  • 1,5 kg di pesce tra:
    • Seppie
    • Calamari
    • Pesce ragno
    • Sugarello
    • Razza
    • Palombo
    • Rana pescatrice
    • Scorfano
    • Prete
    • Scampetti
    • Panocchie 

Procedimento:

Dopo aver pulito il pesce (la ricetta originale vuole che non si tolgano teste e lische,  fate come preferite), fate imbiondire la cipolla tagliata fine con l'olio. Aggiungete poi i pesci iniziando con le seppie ed i calamari che necessitano di cottura più lunga; aggiungere un pizzico di prezzemolo, un po’ di sale, peperoncino. Lasciate andare a fuoco medio per circa 15 min e aggiungete i peperoni ed i pomodori a pezzi.

Lasciate cuocere le verdure (circa 5 minuti) e poi aggiungete l'aceto. Se preferite un gusto più pungente, non aggiungete dell’acqua che renderebbe il gusto più morbido. Lasciate che la temperatura faccia evaporare l’alcol. A questo punto va aggiunto il pesce in rapporto al tempo di cottura di ogni tipo, partendo dal più duro, tipo la razza, fino ad arrivare ai più morbidi, come la rana pescatrice.

Sempre a piacere, aggiungete un cucchiaino di concentrato di pomodoro, per rendere il sugo più “rosso”. Aggiungere un altro po’ di sale. Se il sugo non copre il pesce, aggiungere un po’ d’acqua.

Coprite e finite la cottura, non toccando assolutamente il pesce. Quando la carne del pesce inizia a staccarsi dalle lische, allora è cotto.

Nonna Rosina utilizza, per la sua preparazione, un tegame largo e dai bordi alti in quanto il Brodetto va presentato in questa maniera, direttamente a tavola.
Infine preparate del pane da abbrustolire di tipo casereccio in modo da inzupparlo nel Brodetto.





Bonne appetit
Nonna Rosina

giovedì 22 agosto 2013

Il nostro 1° Corso Formativo

Ebbene si, alla fine ce l'abbiamo fatta. Ecco in promozione il  nostro primo intervento formativo. Abbiamo ascoltato le idee di colleghi, parenti ed amici. Abbiamo dato libero sfogo alle nostre idee che reputiamo trovino riscontro nei confronti della collettività che rappresenta il territorio piceno ed ora ci accingiamo a realizzarle. 

Sappiamo, per esperienza, che ora verrà la parte più difficile, ovvero quella di riuscire ad attrarre l'interesse e soddisfare le aspettative di ciascun candidato, ma confidiamo nel nostro bagaglio di esperienza, sul senso critico e sulla voglia di riuscire a stupire ogni partecipante. 

Descrizione del corso: 

Si tratta di un percorso guidato di degustazione delle differenti tipologie di vino, condotte da docente altamente qualificato. Al termine del corso è prevista la visita finale ad una delle principali cantine del territorio piceno, dove sarà possibile vedere nello specifico le diverse fasi della vinificazione. 

Programma del corso: 

1° Incontro     L’universo sensoriale
                         I condizionamenti
                         L’universo sensoriale e i suoi meccanismi
                         Stimolo e reazione
                         Le soglie sensoriali
                         La degustazione è analitica e sintetica
                         Il ruolo della memoria 


2° Incontro     Degustare è…
                         Degustare
                         La degustazione è oggettiva o soggettiva?
                         Il linguaggio
                         Obiettivi e parametri comuni
                         Scale, griglie, schede di degustazione


3° Incontro    I ferri del mestiere
                        Dove degustare
                        Il bicchiere
                        L’importanza dello stappare
                        Quando e come decantare
                        La temperatura


 4° Incontro   Il vestito del vino
                        L’esame visivo
                        La vista , la limpidezza
                        Il colore
                        Gli archetti
                        Bollicine italiane e champagne
                        Schema riassuntivo dell’esame visivo

5° Incontro   Profumi, aromi,bouquet
                       Il  lavoro del naso
                       L’olfatto
                       La classificazione degli odori
                       Le famiglie degli odori
                       Riconosciamo la natura dei profumi del vino
                       Alterazioni e malattie
                       L’esame olfattivo
                       La qualità
                       L’intensità e la persistenza
                       La descrizione dei profumi
                       Schema riassuntivo dell’esame olfattivo
                       Costruire una ruota degli aromi


6° Incontro    Il gusto del vino
                        Il vino in bocca : una questione di equilibrio
                        Il gusto
                        I sapori fondamentali
                        L’esame gustativo del vino
                        L’equilibrio e la struttura generale
                        L’aroma in bocca
                        Il fin di bocca o dopo-gusto
                        Lo stato evolutivo
                        Schema riassuntivo dell’esame gustativo

7° Incontro    Esperienza pratica in cantina
Tutto il lavoro fatto nei 5 incontri verrà raccordato e esperenziato nella cantina Cherri di Acquaviva Picena.
Sarà possibile vedere tutte le fasi della vendemmia e l'inizio delle fasi di vinificazione. Inoltre verranno verificate le conoscenze acquisite negli incontri  precedenti grazie ad un confronto diretto con il  produttore tramite degustazione di vini Cherri.


Al termine del percorso formativo verrà rilasciato l'attestato di frequenza di questa splendida esperienza formativa.
Per ogni informazione non esitate a contattarci anche sul blog. Il corso è prescritto ad un numero limitato di partecipanti.



Presto
La Redazione